Il progetto “Chiuro, dal passato, il futuro” promosso dall’associazione “Il Viale della Formica” e finanziato dalla Pro Valtellina e dal Comune di Chiuro e da sponsor privati (Serpentino e Graniti, MIDA Impianti S.r.l., Del Dosso Diego S.r.l.) ci ha permesso di riscoprire e di far conoscere la splendida opera pittorica che si trova all’interno della casa privata Bombardieri, presso palazzo Quadrio Cilichini. Grazie alla disponibilità dell’attuale proprietario, il Sig. Florindo Bombardieri, di tale dipinto è stata realizzata una fotografia in alta definizione ed una riproduzione su supporto rigido, riprodotta in scala reale.
Si tratta di una porzione di dipinto murario, probabilmente risalente alla seconda metà del XV secolo, che adornava la stanza di rappresentanza dell'abitazione, all’epoca in cui era alto lo splendore della famiglia Quadrio e Chiuro viveva anni di florido commercio e ricchezza.
Tre coppie si tengono per mano. Due giovani sulla sinistra, dallo sguardo divertito e allegro, si godono la festa. Più austeri e concentrati gli altri quattro personaggi. La coppia centrale è composta da una dama che, con la mano sul cuore e lo sguardo rivolto verso i musici, pare commossa, mentre il compagno, severo, impartisce le disposizioni. Infine la terza coppia, composta da una giovane donna che con la mano libera solleva lo strascico delle vesti, mentre orgogliosa porge lo sguardo sul biondo e alto compagno.
Avvicinandosi al pannello si possono cogliere i particolari della rappresentazione, la raffinatezza dei volti, l’intensità degli sguardi, i dettagli degli abiti e l’accuratezza delle pettinature delle dame, con le chiome raccolte in trecce che avvolgono la nuca, oppure nascoste da reticelle finemente lavorate.
A contrapporre la compostezza del corteo vi è il movimento dei suonatori evidenziato dalle pieghe degli abiti e dalle ciocche sfuggenti dei capelli. I tre personaggi paiono seduti scompostamente, anche a gambe incrociate e, con tutto il fiato, danno suono agli strumenti lasciandosi trasportare dal ritmo delle loro musiche, ….. fintanto che, se porgiamo bene l’orecchio, possiamo anche noi udirne la melodia e, in lontananza, avvertire il brusio tipico delle feste.
Si tratta di uno spaccato di medievalità, importante sia dal punto di vista artistico sia storico, un documento che certamente merita di essere indagato e studiato. L’immagine è stata esposta in occasione della giornata del FAI d’autunno, mentre attualmente si trova presso la sala consigliare del comune, in attesa di una sua collocazione definitiva accessibile a tutti.
La fotografia del corteo è di Andrea Baci. La restituzione di Rosaria Pezzini
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